Diritto di famiglia

DIRITTO DI FAMIGLIA

Separazioni Personali e Divorzi

La responsabilità genitoriale (una volta chiamata patria potestà) comprende l’insieme dei diritti e dei doveri che i genitori hanno nei confronti dei propri figli, tra cui l’obbligo di provvedere alla loro cura, educazione e mantenimento.

In alcuni casi, la responsabilità genitoriale può essere oggetto di decadenze, limitazioni e, eventualmente, di reintegri.

La decadenza dalla responsabilità genitoriale comporta la perdita della possibilità di decisione e di scelta per quanto riguarda l’educazione e lo sviluppo dei figli; la perdita, inoltre, della possibilità di amministrare i loro beni e quella di rappresentare lo stesso in giudizio. 

Modifiche delle Condizioni di Separazione o Divorzio

Le modifiche delle condizioni di separazione o divorzio possono essere richieste in determinate circostanze, come ad esempio un cambiamento delle condizioni economiche o la necessità di modificare le modalità di affidamento dei figli.

Per richiedere la modifica delle condizioni di separazione o divorzio, è necessario avanzare un’apposita domanda presso il Tribunale competente.

In generale, le modifiche delle condizioni di separazione o divorzio devono essere giustificate da circostanze oggettive e rilevanti, non potendo essere avanzate in modo arbitrario o senza motivazione adeguata.

Contatti

Regimi Patrimoniali della Famiglia

I regimi patrimoniali della famiglia sono un aspetto di grande importanza, in quanto regolano la titolarità e la gestione dei beni dei coniugi durante il matrimonio

Esistono diverse tipologie di regimi patrimoniali, tra cui i più diffusi sono la comunione dei beni e la separazione dei beni.

Il regime di comunione dei beni prevede, ad esempio, la titolarità comune dei beni acquisiti durante il matrimonio, mentre nel regime di separazione dei beni ogni coniuge mantiene la titolarità dei beni anche se acquistati in costanza di matrimonio.

La scelta del regime patrimoniale avviene al momento della celebrazione del matrimonio e può essere modificata successivamente, mediante un accordo tra i coniugi o mediante una sentenza del Tribunale.

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Per le coppie di fatto non esiste un regime patrimoniale obbligatorio come per i coniugi. La coppia può decidere autonomamente come gestire i propri beni ed il proprio patrimonio, senza vincoli legali specifici.

Tuttavia, le coppie di fatto conviventi possono stipulare un contratto di convivenza, che può regolare tanto l’aspetto patrimoniale quanto quello personale.

In questo modo, gli accordi possono riguardare la titolarità dei beni acquistati, la loro amministrazione e possono anche contenere disposizione in caso di malattia di uno dei conviventi.

Il contratto di convivenza non può essere paragonato al contratto di matrimonio, ma può comunque rappresentare un’importante tutela per i partner, in particolare in caso di dissoluzione della convivenza.

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Misure di Garanzia e di Esecuzione dei Provvedimenti Economici

Le misure di garanzia e di esecuzione dei provvedimenti economici sono strumenti previsti dalla legge per assicurare l’effettiva esecuzione di sentenze e provvedimenti giudiziali che prevedono il pagamento di somme di denaro o l’assegnazione di beni. In particolare, queste misure possono essere attivate in caso di obblighi economici previsti da un provvedimento giudiziario a favore dei figli, del coniuge o del convivente, come ad esempio l’assegno di mantenimento o l’assegno divorzile.

Queste misure comprendono ad esempio il pignoramento dei beni mobili e immobili del debitore, l’ipoteca giudiziale sui beni immobili, la corresponsione diretta delle somme dovute da parte del datore di lavoro del debitore, sanzioni, risarcimenti danni, ecc.

Misure contro la Violenza e gli Abusi Familiari

Nel caso di violenza e abusi familiari il giudice può emettere i provvedimenti più idonei per tutelare la vittima sul piano personale e su quello della sicurezza,  compreso l’allontanamento del coniuge violento con divieto di avvicinamento, la collocazione protetta, il pagamento di assegni mensili, ecc.

La vittima può anche decidere di chiedere la separazione legale e poi il divorzio, e il giudice adotterà, anche per quel che riguarda i figli, i provvedimenti più idonei, come ad esempio l’affidamento esclusivo all’altro genitore. 

Al genitore violento può anche essere tolta la c.d. Responsabilità genitoriale, un tempo nota come patria potestà.

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Decadenze, Limitazioni, e reintegri della podestà genitoriale

La responsabilità genitoriale (una volta chiamata patria potestà) comprende l’insieme dei diritti e dei doveri che i genitori hanno nei confronti dei propri figli, tra cui l’obbligo di provvedere alla loro cura, educazione e mantenimento.

In alcuni casi, la responsabilità genitoriale può essere oggetto di decadenze, limitazioni e, eventualmente, di reintegri.

La decadenza dalla responsabilità genitoriale comporta la perdita della possibilità di decisione e di scelta per quanto riguarda l’educazione e lo sviluppo dei figli; la perdita, inoltre, della possibilità di amministrare i loro beni e quella di rappresentare lo stesso in giudizio. 

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Non si perde però la qualità di genitore e perciò è possibile che prosegua la frequentazione del bambino, secondo uno specifico calendario di visita; questo ad eccezione dei casi di particolare gravità in cui il giudice abbia vietato la frequentazione ed abbia disposto l’allontanamento del minore o del genitore.

Questa misura può essere adottata dal giudice in presenza di gravi violazioni degli obblighi genitoriali, come la mancata cura dei figli, il maltrattamento, abusi di potere o il mancato pagamento del mantenimento. La limitazione della responsabilità genitoriale comporta la riduzione dei diritti e dei doveri dei genitori nei confronti dei figli. Questa misura può essere adottata dal giudice per proteggere il benessere dei minori, ad esempio limitando il diritto di visita o affidando ai servizi sociali alcune decisioni.

Il reintegro della responsabilità genitoriale comporta il ripristino dei diritti e dei doveri dei genitori nei confronti dei figli. Questo provvedimento viene emesso quando il giudice constata la risoluzione dei problemi che avevano portato alla decadenza o alla limitazione della potestà genitoriale.  È importante sottolineare che queste misure vengono adottate dal giudice esclusivamente nell’interesse dei minori, al fine di garantire il loro benessere e la loro sicurezza.

 Inoltre, tali decisioni del giudice possono essere soggette a revisione nel tempo, in base all’evoluzione della situazione e alle esigenze dei minori.

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Interdizioni, Inabilitazioni, Amministrazioni di Sostegno

Le interdizioni, le inabilitazioni e le amministrazioni di sostegno sono misure di protezione previste dal diritto per assistere persone che, per vari motivi, non sono in grado di gestire i propri interessi.

L’interdizione è una misura di protezione adottata dal giudice a favore di una persona maggiorenne (o minorenne emancipato) che, per grave e abituale malattia di mente, non è in grado di provvedere ai propri interessi; essa comporta la nomina di un tutore, il quale ha il compito di rappresentare la persona tutelata, sostituendola nelle decisioni che la riguardano.

L’inabilitazione, invece, è una misura di protezione adottata dal giudice in favore di una persona maggiorenne, inferma di mente, la cui infermità però non è cosi grave da portare all’interdizione; oppure in favore di persone che dilapidano il proprio patrimonio o affette da dipendenze che mettono a rischio loro stessi o la loro famiglia. 

In tali casi viene nominato un curatore che assiste la persona con deficit e la sostituisce dove necessario.

Infine, l’amministrazione di sostegno è una misura di protezione prevista per assistere persone che, a causa di deficit fisici o mentali, anche transitori, non sono in grado di provvedere ai propri interessi. 

Trattasi di strumento elastico ed adattabile alle esigenze specifiche di ciascun caso; infatti all’amministratore di sostegno, nominato dal giudice, vengono attribuiti poteri di assistenza o di sostituzione del beneficiario parametrati alle difficoltà e necessità di quest’ultimo.

Diritto agli Alimenti

Il diritto agli alimenti è il diritto che ciascun soggetto ha di ricevere un sostegno economico da parte dei propri congiunti, qualora non sia in grado di far fronte alle sue esigenze.

La misura di questo contributo, da non confondere con il mantenimento da parte del coniuge a seguito di separazione o divorzio, dipende

dalle esigenze specifiche del beneficiario e dalla capacità economica di chi lo deve versare; è limitato allo stretto necessario per vivere.

In caso di mancato accordo tra avente diritto e obbligato, si può proporre apposita istanza al giudice per il riconoscimento del relativo contributo.

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Successioni per Morte

In casi di morte di un congiunto la legge (diritto successorio) regolamenta la destinazione dei beni, dei diritti e degli obblighi della persona deceduta. In altre parole, viene regolato il trasferimento del patrimonio della persona defunta ai suoi eredi.

Le successioni possono essere regolate da un testamento o dalla legge.

Il testamento è un atto con cui il defunto dispone del proprio patrimonio in modo libero e autonomo, indicando gli eredi e le modalità di distribuzione dei propri beni. In mancanza di un testamento, la legge stabilisce l’ordine di priorità degli eredi e le relative quote, in base al grado di parentela.

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